
Andrea Piscina, 22 anni, milanese e speaker su RTL 102.5 è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico. L’individuo avrebbe esortato minori a compiere atti di autoerotismo, sfruttando un avatar femminile su internet. Tra le presunte vittime figura anche un ragazzo conosciuto in una polisportiva, che frequentava regolarmente insieme a un oratorio.
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Secondo le indagini, tra il 2021 e il 2023, il 25enne utilizzava un linguaggio giovanile e spigliato, arricchito da emoticon ammiccanti e toni tra lo scherzoso e il volgare. L’approccio iniziale seguiva sempre lo stesso schema: “Sto andando in doccia, cerco uno per sbloccare la cam e mostrarmi nuda, se vi va top, se no cerco un altro. Sorry se vado dritta”. Successivamente, adattava le richieste in base alle risposte e al profilo psicologico delle sue giovani vittime.
Le due principali ipotesi di reato
Il fratello del sospettato è un politico leghista eletto nel 2021 nel Consiglio comunale di Milano, ma è completamente estraneo alle indagini. Le attività criminali del 25enne comprendono due principali ipotesi di reato. La prima è la produzione di materiale pedopornografico, supportata dai fermo-immagine ritrovati nei metadati del suo telefono, nonostante il materiale fosse stato cancellato. Questo è stato uno dei motivi che ha spinto il giudice per le indagini preliminari (gip) a disporre la custodia cautelare in carcere, considerando anche l’utilizzo del servizio email crittografato ProtonMail, che rende difficoltose le indagini.
L’arresto è scattato dopo la denuncia nell’estate del 2023 da parte di una madre che aveva notato un cambiamento d’umore nel figlio tredicenne, spesso chiuso in bagno con il telefono. La vittima non era stata adescata casualmente online, ma conosciuta personalmente dall’accusato tramite le attività in polisportiva. La seconda ipotesi di reato è la violenza sessuale, basata sul fatto che l’agente, fingendosi una persona diversa (l’avatar “Alessia”), ingannava la vittima per ottenere il consenso a compiere atti sessuali.
Sul telefono dell’accusato è stato ritrovato anche un file intitolato “Futuro Insta”, contenente un elenco di nomi maschili e appunti che fanno ritenere agli inquirenti che il sospettato stesse pianificando future attività su Instagram. Gli appunti non sembrano riferirsi a capacità calcistiche, suggerendo intenzioni ben più sinistre.
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