
L’attentato a Trump fa fare un salto quantico alle elezioni americane. Tutto sembra assomigliare al prequel di Civil War il film di Garland agli Oscar 2024. La più grande democrazia dell’occidente non subiva un colpo del genere dell’attentato a Ronald Regan del 1981, ma i ricordi di tutti vanno ai due fratelli Kennedy, uno ucciso in carica e l’altro da candidato presidente. Ben 4 presidenti americani sono stati uccisi a cominciare da Abram Lincoln, in un America in cui le armi – la violenza è conseguenza – sono addirittura difese dalla costituzione, una democrazia fondata sulle colt e sull’epopea della violenta conquista del West.
Ma ora il clima sembra diverso: c’è molta divisione tra gli americani, come in Francia, altro Paese della Libertà, ma in America chiunque può avere un’arma automatica, fucili d’assalto compresi. E soprattutto c’è molto odio, molta rabbia nella violenza politica, parole incendiario e accuse infamanti. Chiunque venga eletto, in un paese in cui la prima causa di morte dei bambini sono le armi da fuoco, avrà vita impossibile e l’assalto a Capitol Hill sembrerà al confronto una allegra scampagnata. Civil War sembrava, seppur inquietante, un film distopico ma oggi la realtà pare superare la fantasia degli sceneggiatori. Hollywood sembra ormai premonizione assoluta e influenza la vita reale, a cominciare dalla mossa di George Clooney, insieme agli idoli social molto di più del pensiero culturale, con il profondo declino delle università oltre oceano. Sembra di assistere ad un altro film, la caduta degli dei, di Luchino Visconti, che inquadrava la fine di un sogno imperiale. La fine dell’American dream è giunta?
L'articolo America Violenta: l’orecchio ferito di Trump porterà caos e distruzione a qualunque Presidente verrà eletto proviene da The Social Post.