
Gli eventi degli ultimi giorni hanno incendiato ulteriormente la situazione in Medio Oriente. Il gioco degli Hezbolla e di Hamas è evidente: bombardare un campo di calcio uccidendo dei bambini ha come unico scopo di provocare ulteriori tensioni. E in un certo senso ha funzionato. Netanyahu, in visita ai luoghi colpiti dal lancio dei missili, ha subito dichiarato che “la risposta arriverà, e sarà dura“. Immediatamente è arrivata la replica dell’Iran: “Israele sarà responsabile delle conseguenze e delle reazioni impreviste a questi comportamenti stupidi”. Il pericolo, per gli iraniani, è che si verifichi un nuovo attacco come quello che a Damasco distrusse la loro ambasciata. In quell’occasione furono usati 300 tra missili e droni. Ma ora si va anche oltre, e in molti temono che le truppe di Tel Aviv si stiano preparando a invadere il Libano. Una circostanza che gli Stati Uniti vorrebbero evitare a ogni costo.

Gli americani sanno che una ulteriore escalation nel conflitto in Medio Oriente potrebbe far esplodere la polveriera sulla quale è seduto mezzo mondo. E in questo caso, non è detto che siano in grado di controllare gli eventi. C’è il rischio che l’Iran reagisca a sua volta contro Israele. Mentre Erdogan, con le sue considerazioni sulla possibilità che sia la Turchia ad attaccare Tel Aviv, ha gettato altra benzina sul fuoco. E’ sin troppo ovvio che se si aprisse un conflitto in cui fossero coinvolti tutti i principali attori mediorientali, verrebbero coinvolte le grandi potenze: l’Occidente con Israele, Russia e probabilmente Cina con con l’Iran. Una prospettiva molto peggiore di quella già esistente con la guerra in Ucraina e il braccio di ferro per il controllo di Taiwan. Così sia l’inviato americano Hochstein, sia il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa John Kirby stanno cercando di tessere una tela diplomatica per evitare che la situazione degeneri. Anche il Premier libanese Miqati, ovviamente, cerca di smorzare i toni, chiedendo un cessate il fuoco. Nell’attesa di vedere se i loro sforzi saranno premiati, la certezza è che i focolai di guerra si stanno moltiplicando ovunque. E che il rischio che prima o poi si verifichi una scintilla in grado di rendere globale il conflitto è sempre più concreto.
L'articolo Israele, a un passo l’invasione del Libano. Gli Usa si mobilitano, rischi di escalation globale proviene da The Social Post.