
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, gli Stati Uniti e l’Europa dovrebbero fare di più per difendere l’Ucraina. Nello specifico, gli aerei delle Nato dovrebbero abbattere i missili russi nello spazio aereo ucraino. Il premier lo ha dichiarato al New York Times, sottolineando di aver chiesto a funzionari americani di consentire l’uso di missili statunitensi per colpire obiettivi militari all’interno della Russia. Parole sulla stessa falsariga erano arrivate poco prima dal ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, che ha chiesto a sua volta agli alleati occidentali di considerare la possibilità di assistere militarmente Kiev intercettando dal territorio della Nato i missili che la Russia lascia contro il territorio ucraino.
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“Non esiste alcuna argomentazione giuridica, di sicurezza o morale che impedisca ai nostri partner di abbattere i missili russi sul territorio dell’Ucraina dal loro territorio”, ha dichiarato Kuleba, nel corso di una conferenza stampa congiunta con la sua omologa tedesca, Annalena Baerbock, citato dall’agenzia di stampa pubblica Ukrinform. Il ministro degli Esteri ucraino ha aggiunto che “l’alternativa” a questo passo sarebbe fornire all’Ucraina tutti i sistemi di difesa aerea e gli aerei da combattimento di cui Kiev ha bisogno per proteggere il suo territorio dagli attacchi aerei russi.
Dichiarazioni ravvicinate arrivate dopo che si era diffusa la notizia di una nave missilistica russa colpita in un attacco ucraino a Sebastopoli, in Crimea, il 19 maggio. Secondo quanto riferito, la nave sarebbe stata colpita durante lo stesso attacco che ha provocato la distruzione del dragamine russo Kovrovets. Il portavoce della Marina ucraina Dmytro Pletenchuk aveva dichiarato a Radio Free Europe che esisteva la possibilità che la nave potesse essere “andata persa”, ma era in grado di confermare la notizia.
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